Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, visse a Roma tra il 1592 e il 1606. In questi quattordici anni dipinse alcune delle sue opere più celebri, dal Ciclo di San Matteo, al Davide con la testa di Golia, alla Madonna dei Pellegrini, alla Crocifissione di Pietro. Tele immortali, che ne fanno uno degli artisti più apprezzati della storia. Recentemente a Roma è stata apposta una targa dove visse ma non ci sono altre targhe in ricordo dei luoghi in cui operò alla ricerca di committenti e passatempi piuttosto “border line”. Dopo oltre 500 anni, la presenza di Caravaggio nella Capitale è affidata alla passione delle guide turistiche. Perché nessuno ha mai pensato di ricordare agli italiani e ai turisti le case in cui dimorò, prima a San Luigi dei Francesi, poi a Vicolo del Divino Amore. Non c’è una targa neppure per ricordare l’accoltellamento di Ranuccio Tomassoni che gli costò la condanna a morte e l’esilio da Roma.
Per questi ed altri motivi che potrete leggere nel testo della mozione, il Consiglio del Municipio Roma I ha votato una mozione che chiede di far predisporre, di concerto con il Sindaco di Roma Capitale e con la sovrintendenza Capitolina, l’apposizione di piccole targhe costituenti un percorso che ricordi i luoghi della vita del celebre pittore, nei seguenti luoghi:
Sulle targhe potrà essere riportato un breve brano esplicativo del luogo e delle motivazioni per cui fu caro al Caravaggio.
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